Aiuto: pressione alle stelle, oppure si abbassa pericolosamente. Come leggerlo?

La pressione alta del sangue viene spiegata dalla medicina allopatica come una disfunzione spesso dovuta all’età e concomitante ad una errata alimentazione con l’aggiunta di stress. Si suppone che vi siano anche fattori collegati al DNA, tuttavia la cosa è ancora in fase di approfondimento.

In modo intuitivo ed empirico, possiamo considerare il sistema circolatorio come un circuito idraulico soggetto a tutte le spinte e pressioni del caso. Fino a che il circuito si mantiene pulito e libero il sangue può circolare facilmente. Ma se ci fossero punti intasati da scorie, essi potrebbero rallentare il passaggio del plasma in alcuni punti obbligando così il cuore ad aumentare la pressione esercitata per poter mantenere la velocità di scorrimento. In pratica il cuore sarebbe invitato a lavorare con più intensità ed energia con la quale spinge, aumentando al tempo stesso il carico di lavoro e di fatica del muscolo cardiaco. In caso di perdurante stato di sforzo si potrebbero manifestare effetti collaterali non desiderati e le conseguenze, tra le più note, sono l’infarto e l’ictus che rappresentano, pur con differenze importanti, un cedimento dell’impianto a causa dell’elevata pressione. Come ogni circuito che si rispetti, in questi casi la parte più debole cede e si rompe, con la conseguente fuoriuscita ematica. Quindi ogni situazione che possa creare ostruzione, il colesterolo viene indicato tra i primi responsabili, deve essere tenuto a bada e controllato per evitare possibili effetti indesiderati e, in generale, la pressione deve essere tenuta sotto controllo prevenendo tali effetti spesso fatali.

Sono in fase di approfondimento la ricerca di quale tipo di colesterolo ed il livello di pericolosità che infatti tende a modificarsi nel tempo, ma la cosa non è del tutto chiara poiché ci sono differenti punti di vista.

Nel quadro energetico/emozionale il sistema circolatorio permea tutto il nostro corpo, lo nutre portando l’ossigeno proveniente dai polmoni. Di fatto rappresenta la vita per le cellule ed è un sistema delicato, ma fondamentale. Potremmo rappresentarlo come l’amore di cui è un’ottima metafora. Qualunque disfunzione, disequilibrio, disagio riguardante il sistema circolatorio esso è da attribuire alla sfera affettiva, cioè la relazione con le persone che sono più vicine al nostro cuore come genitori, figli, fratelli e sorelle, partner, nonni, includendo anche la relazione con noi stessi.

Il caso dell’ipertensione, cioè pressione alta, l’individuo fa fatica a percepire l’amore attorno a sé perché si sente sotto pressione, come se avvertisse che il suo mondo affettivo, quello più vicino, pretenda da lui cose che non può, non vuole o non riesce a dare, perciò entra in un vicolo cieco da cui non sa come uscirne indenne.

La pressione bassa, altra faccia della stessa medaglia, rappresenta metaforicamente una mancanza di pressione, come se ogni sforzo di raddrizzare una relazione fosse inutile e ci si abbandonasse allo sconforto ed al disagio senza poter fare nulla di concreto. L’individuo con pressione bassa, infatti, è debole tendenzialmente, con poca possibilità di effettuare corse o portare pesi.

In questi casi è fondamentale rendersi conto della grande quantità di amore che ci circonda, anche se sovente ci viene dispensato in un modo che non apprezziamo o, addirittura, detestiamo. Questo potrebbe farci concludere erroneamente che l’amore non è presente nella nostra vita con tutte le conseguenze del caso.
Potremmo invece osservare come ci sia amore in abbondanza per tutti, ma espresso in tantissime modalità. Tutte quante sono sempre espressione dello stesso affetto: il nostro compito è riconoscerlo ed accettarlo, anche non condividendone i modi. Altrimenti si otterrebbe un paradosso: non accettare la modalità altrui pretendendo che venga utilizzata la nostra, significherebbe considerarla come la sola ed unica valida. Questo, pur nella massima buonafede, è una manipolazione verso il pensiero altrui. Ma siamo, fortunatamente, tutti liberi: ognuno può esprimere l’amore come più gli aggrada, fino a che non si va ad interferire con la libertà altrui.

Esempi concreti.

Uomo di 40 anni, sposato, un professionista in carriera, dedito soprattutto al lavoro ed alla famiglia. La moglie lo spinge ripetutamente perché conceda più tempo ai suoi cari, senza rinunciare ai benefici economici e di prestigio che il lavoro offre. Il marito si sente oppresso da una situazione che vive in modo difficoltoso, peggiorato dalla sua difficoltà endemica nell’esprimere emozioni. Qualunque decisione sarà errata: se rinuncia a parte del lavoro si sentirà frustrato nella sua realizzazione personale, viceversa sarà la moglie a rendere il clima familiare sempre più pesante. Un infarto, a seguito di un lungo periodo di pressione alta, fu la conseguenza di tale situazione.

Donna, 45 anni, medico. La situazione affettiva difficile con un matrimonio finito alle spalle, un secondo marito culturalmente e lavorativamente di livello molto inferiore al suo e col quale aveva poco a che spartire. I figli, molto coccolati e viziati, aggravavano la situazione nella quale lei aveva il ruolo di donna, moglie, amante, ma anche madre, lavoratrice, capofamiglia, senza avvertire amore di ritorno dalla famiglia stessa. Si richiese un bypass coronarico d’urgenza preceduto da pressione alta.

Uomo, 70 anni, tre matrimoni alle spalle con tre figli avuti da ciascuna delle mogli. Affettivamente alla ricerca di un qualcosa che non riusciva a trovare, obbligato ad accontentarsi dello status quo, anche dovuto al passare degli anni. La pressione alta lo accompagnò per lungo tempo fino a che si richiese un complicato intervento di pluri-bypass.

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